E si
portava dietro
gli anni
come fossero
bandiere
nei prati
chinati
di una
sua Mongolia.
Alte e strette
in un vento
così tagliente
che non sembrava
strappare.
A segnare
chissà quali
territori d'amore
lunedì 26 novembre 2007
venerdì 23 novembre 2007
domenica 11 novembre 2007
trincee
Sono andato sull'Altipiano di Asiago. Ho camminato nel sole caldo dei Santi e dei Morti su alle trincee dello Zebio. Tra le pietre e i tronchi mi attraversavano gli scoppi di "Un anno sull'Altipiano" di Emilio Lussu. Brigata Sassari, qualche centinaio di pastori di un'isola lontana mandati a fare gli eroi a due metri da contadini austriaci (e ungheresi e bosniaci) dei quali avrebbero solo sentito le urla nella notte, l'odore, anche loro!, di cognac a fiumi prima della baionetta, visto i corpi sfigurati nella neve che si scioglieva. Sono croci piccole di legno tutte uguali,ora,in un pianoro vicino ai resti delle baracche e dei buchi-caverna-rifugio grattati con i picconi, di qua e di là. In un di qua che in poche ore diventava di là, e il contrario, all'infinito di battaglie di poveri cristi che adesso mi sembrano giganti. Assurdamente, giganti inconsapevoli, forse ma chissà, di pace, o almeno di un desiderio incommensurabile di essa, di mogli, di figli, di spietati campi e bestie in misere stalle, mentre si uccideva e si veniva uccisi.
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