sabato 16 agosto 2008

girando

Sto fermo
steso
mentre la terra
che gira
fa scomparire
a un certo punto
il sole
dietro
la grondaia.
Poi
apro
il libro
o forse
sempre girando
mi addormento

il folle terrore

Solo quel giorno vennero uccisi 900 ebrei. "Furono condotti nel loro cimitero, in una casa preparata appositamente per darli alle fiamme, e lungo la strada furono denudati da una folla che strappò loro gli abiti di dosso e trovò molto denaro che vi era nascosto."
Germania 1944? No, Francia, durante la peste nera, 1348.

aprile

"Laura apparve per la prima volta davanti ai miei occhi, negli anni della giovinezza, nella chiesa di Santa Clara ad Avignone, nell'anno 1327 dalla nascita di Nostro Signore, il 6 aprile, alla prima funzione del mattino. E in quella stessa città, in quello stesso mese di aprile, il giorno 6, alla stessa ora del 1348, la sua luce fu sottratta al mondo"

(Francesco Petrarca)

mi sono perso

Parto per quattro giorni in un rifugio. Alta Valmalenco, sotto i ghiacciai splendidi del Bernina. Ho voglia di regolarmi solo con me stesso per un po', di stare in un posto semplice con gente uguale. Il cielo spacca gli occhi e col verde e il grigio delle pietre, fino alle soglie del bianco fulminante delle nevi, quasi mi intontisce di bellezza. Al mattino parto per dei giri, sempre in solitaria, che durano quasi tutta la giornata. Oggi mi sono perso. Ho valutato male un percorso e mi sono ritrovato sempre solo (non ho incontrato nessuno per cinque ore) a improvvisare una camminata lunga e faticosa per tornare al rifugio. Avevo detto che sarei stato fuori un paio d'ore e di ritorno per la pastasciutta. Giorno di relax, dopo le fatiche di ieri. Alla ricerca di un luogo di alpini del 15-18 son sceso sempre più da un costone e si era fatto tardi. L'idea di risalire mi respingeva, e così ho proseguito per un largo giro che prometteva di ricondurmi al sentiero del ritorno. Il tutto, è importante, tra grosse pietre. Fosse stato sentiero, almeno. Invece non c'era da mettere un passo piano, così dall'inizio e, avrei scoperto, fino alla fine. Avevo con me due barrette di cereali, mezza tavoletta di cioccolata e la borraccia. Avanti, avanti, deviazioni dei segnali sui massi, morene di ghiacciaio enormi, parallele, da salire e scendere con le gambe in tensione sui sassi. A un certo punto, in quella valle detritica e senza termine, ho capito che avrei dovuto soffrire fino in fondo. Cioè risalirla a raggiungere un rifugio dov'ero stato ieri e da lì ridiscendere al mio. Un'uscita di due ore si trasformava in un'odissea di sette. I torrenti impetuosi dei ghiacciai dovevano essere superati su ponticelli di legno e bisognava cercarli dov'erano, spesso lontani dall'itinerario più breve, a secondo di come consentiva la corrente fragorosa. E poi, a gambe frustate dalla fatica, l'erta conclusiva al rifugio Marinelli per poi riapprodare, stavolta finalmente in discesa e su un sentiero come Dio comanda, al mio Carate Brianza. Scendendo così per inerzia mi sono accorto di avere ancora una barretta e un po' di cioccolato. Praticamente non avevo mangiato niente. Ho pensato tanto, cose pratiche, concrete del momento (vado, torno, è giusto?, non c'è anima viva...) ed altre che mi sorgevano da sole da dentro. Intanto alle cinque del pomeriggio mi butto sul formaggio e sul quarto di vino che Angelo del rifugio mi ha messo davanti. Nella mia testa adesso ci sta solo quello.

martedì 5 agosto 2008

a che punto è la notte

- Guardia! quando avrà fine la notte?
- Guardia! quando avrà fine la notte?
La Guardia dice
- sta venendo il mattino. Ma la notte durerà ancora.
Tornate e ridomandate. Venite ancora, insistete.

( Isaia 21, 11-12)