domenica 22 aprile 2007

immagini e parole

Il mio amico Gigi ed io tempo fa abbiamo deciso di unire due cose che ci emozionano. Le fotografie e la poesia.Lui fotografa pezzetti di vita e di cose che magari i più non notano. Io, forse, faccio altrettanto scrivendo versi di poche righe. E' nata così l'idea di fare incontrare questi due modi così differenti di esprimersi eppure uniti da un filo indissolubile: entrambe, foto e poesie, vanno guardate, meglio se non di fretta. I versi io li immagino sempre visti, osservati in nero sul loro sfondo bianco, non tanto letti. Ieri abbiamo esposto in città il risultato di un cammino che ha attraversato un bel po' di anni della nostra vita, intendo le volte che Gigi ha estratto discretamente la sua macchina e io ho cercato nelle tasche un pezzetto di carta su cui scrivere delle parole.Sono venuti in tanti,tra loro qualche persona sconosciuta, a vedere. I commenti che ci hanno lasciato sono stati la conferma, per noi importante, che ci sono strade del cuore ancora disponibili ad essere percorse e che, se nell'arte come in quasi tutto ormai, non c'è più nulla da inventare, la sincera semplicità è di per se stessa, sempre, vera novità. E questa non è una lezione per gli altri, è una lezione per noi. Grazie.

(puoi vedere la mostra integralmente andando su pierodasaronno, che trovi nei siti elencati qui a fianco, e scegliendo il canale "eventi")

l'angelo di pasquetta

L'angelo del
lunedì di Pasqua
si confuse
di un azzurro
troppo forte
e roteando
infranse
le vetrate dell'ospizio.
Ma si salvò
perchè le sue ali
si posarono
su Linda
che lì aspetta
dietro il vetro
da sempre
se mai
qualcuno
la venga
a trovare

domenica 1 aprile 2007

vukovar

Ho trovato uno scritto che mi pare straordinario. E' del poeta e regista bosniaco Lik Teatar e devo ringraziare un gruppo di ragazzi saronnesi che, nell'estate scorsa, ha trascorso un periodo insieme ai bambini di Vukovar. Qui, nella guerra che negli anni '90 dilaniò la Jugoslavia,si svolse per tre mesi uno degli assedi più tremendi, e si massacrarono tanti civili da riempire una delle fosse comuni più grandi della storia europea...Vukovar un monumento esso stesso questo nome. Le parole ficcanti di Teatar sono lunghe e le ho ascoltate nella versione di canzone- parlata con voce forte e incalzante fatta dal gruppo italiano CSI.Non poteva esserci scelta migliore. Riporto solo qualche capoverso, invitandovi ad andare a cercare il testo integrale di queste "Indicazioni stradali sparse per terra".

"se la città è in stato di assedio, occorre mandare i più coraggiosi a tentare di portare i sacchi di plastica opachi per i cadaveri. se questi non tornano, bisogna avvolgere i morti in lenzuoli bianchi. non è raccomandabile seppellirli senza. ciò fa diffondere il panico e la paura della morte diventa facilmente la paura di finire sepolti allo stesso modo."
"in guerra nessuno è intelligente. non devi credere alla verità di nessuno. le lunghe disquisizioni sull'insensatezza della guerra del professore di una volta, in un batter d'occhio si trasformano in un selvaggio grido di guerra, appena egli viene a conoscenza del fatto che il suo bambino gli è morto per strada."
"non ricordarti di nulla. prova a dormire senza sonno. devi ornarti di amuleti e abbi fede nel fatto che ti salveranno. abbi fede in qualsiasi segno, ascolta attentamente il tuo ventre. agisci secondo le tue sensazioni. se pensi che non bisogna cammminare per quella strada, allora vai per un'altra."
"proteggi i ricordi, le fotografie, le prove scritte del fatto che sei esistito. se tutto brucia,se perdi tutto, se ti prendono tutto...dovrai dimostrare anche a te stesso che una volta eri. ammassa tutto nei sacchi di plastica, seppellisci nella terra, mura nelle pareti, nascondi, e solo ai tuoi più cari svela la mappa per raggiungere il tesoro."
"non supplicare per nessun motivo. non supplicare nessuno. neanche se c'è di mezzo la vita. non è una questione di buon gusto. pensa solo cosa vuol dire vivere sullo stesso pianeta con una persona che ti ha risparmiato la vita."
"cerca di essere prudente. se hai bisogno di una buca in cui ripararti, scavatela da solo. se qualcun altro lo fa per te, la buca potrebbe rivelarsi troppo piccola."
"non hai il diritto di adirarti con nessuno. e tuttavia, non devi dimenticare nulla. quando tutto è finito, decidi di cosa non vuoi più ricordarti. se tutto è passato, non dimenticare gli esami che alcuni non hanno superato."
"e però non fondarti su questo. non aspettare l'occasione per poterti rivalere. la vendetta ti deve essere estranea. una questione che appartiene ad altri. se sopravvivi, vivi per te e quelli che sono sopravvissuti insieme a te."