lunedì 4 febbraio 2008

1727

A 1300 metri, nella neve di pieno inverno, arriviamo ad una chiesetta. La sua data è dipinta sopra il portone di legno consumato: 1727. Abbiamo camminato con le racchette e senza, per quasi 4 ore. Prima di ridiscendere padre Franco, che è con noi, propone di celebrare una messa. Sediamo in una dozzina, imbacuccati e un po' intorpiditi da freddo e fatica, sugli scranni attorno all'altare. Fuori, dalla porta spalancata, si vede solo un tappeto bianco. Parole e gesti da sempre ripetuti ritornano, infine, loro, perchè non c'è nulla in più di quel che ci dev'essere. Chiudo gli occhi. Non codazzi di auto blu di vescovi e onorevoli, non luccichii abbaglianti. Penso che questa messa per chi crede conta come quella del Papa. Non è molto, qualcuno mi direbbe, come consolazione. O forse, è tutto.

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